È uno strumento utilizzato per tagliare diversi tipi di materiali, come il legno o il metallo. Deve il suo nome alla forma circolare della lama, un disco metallico dentato che ruota, e servendosi di quella giusta, detto strumento è capace di eseguire con precisione qualsiasi tipologia di taglio. Funziona soprattutto con la corrente elettrica, pertanto un apposito filo va collegato alla presa, ma il modello portatile prevede una doppia alimentazione, a rete e a batteria ricaricabile.
La sega circolare trova impiego sia nel settore edile che in quello del fai da te, ed è dunque adoperata sia dal professionista che dal semplice appassionato, il quale ultimo si trova nella situazione di dover eseguire riparazioni o “piccoli” lavori, che tuttavia si rivelano al contempo complessi, e richiedono pertanto di essere effettuati con la dovuta precisione. Si pensi, a titolo esemplificativo, alla necessità di mettere in posa un pavimento in parquet: con l’ausilio del dispositivo in oggetto il lavoro risulterà più agevole e meno faticoso.
Su di un sostegno sul quale viene fatto scivolare il materiale da tagliare, è collocata la lama dentata, e la velocità con cui il taglio è eseguito, nonché la sua efficacia, sono strettamente connesse alla potenza del motore e al diametro della predetta lama. L’accensione del dispositivo avviene generalmente attraverso il tasto On/Off, ma le seghe circolari sul mercato sono fornite di altre funzioni, come ad esempio il regolatore per la profondità di taglio, o nel caso di modelli più avanzati, il puntatore laser, che contribuisce a migliorare la precisione dell’apparecchio.
Alla luce dei tanti modelli in commercio – differenti tra loro per caratteristiche tecniche, funzioni, maneggevolezza, costi – scegliere un dispositivo di questa tipologia può rivelarsi un’ardua impresa, specie per chi si avvicina per la prima volta al dispositivo stesso. Ecco perché è importante partire da quelle che sono le proprie esigenze, come tali diverse a seconda del singolo utente.
La frequenza di utilizzo della sega circolare e il tipo di lavorazione al quale si è interessati, da questo punto di vista, costituiscono validi indicatori, che veicoleranno l’acquisto verso il modello più confacente al caso proprio. Per fare un esempio, il taglio di un metallo duro e pesante richiederà un apparecchio dotato di una certa potenza: materiale e spessore del materiale da tagliare, difatti, richiedono una sega circolare con potenza – oltre che con dimensioni – diverse, considerazione, questa, indispensabile per concentrarsi da subito sul prodotto “giusto”, evitando perdite di tempo e di denaro.
Certo, ben precisi criteri-base sono di estremo aiuto per una scelta consapevole e aderente ai personali bisogni. Caratteristiche della lama e del taglio, potenza del motore, alimentazione, accessori, dispositivi di sicurezza, praticità d’uso e materiali di realizzazione costituiscono gli irrinunciabili fattori da valutare in sede d’acquisto. Ma non va trascurata la differenza tra le tipologie di sega circolare disponibili sul mercato (da banco, portatile e troncatrice radiale), che meglio indirizzerà il proprio acquisto verso un modello piuttosto che verso un altro: ad esempio, se si è alle prime armi, è bene “iniziare” con un apparecchio portatile.
Il mercato offre tre tipi di sega circolare: da banco, portatile, e troncatrice radiale.
Indicata per quei tagli necessitanti di maggiore precisione, è una tipologia di sega circolare che assicura lavori eseguiti in modo perfetto, anche in campo professionale. Si presenta come una macchina stazionaria con lama circolare situata in posizione fissa, generalmente in prossimità del motore; l’elemento da tagliare viene fatto “scivolare” lungo il bordo dentato della lama stessa con un carrello, oppure è spinto manualmente per la lunghezza della lama, una volta assicurato alle guide di taglio. In considerazione della sua struttura ingombrante, prima di procedere all’acquisto è bene assicurarsi di avere sufficiente spazio a disposizione per “ospitarla”.
Di minor ingombro e di peso ridotto, la sega circolare portatile si caratterizza per il suo essere compatta e maneggevole, e quindi facilmente trasportabile all’occorrenza. Va impugnata e fatta scorrere manualmente per tutta la lunghezza del taglio dell’elemento da trattare, elemento sistemato su una superficie da lavoro ed assicurato alle guide, così da non muoversi e consentire un taglio definito e “puntuale”.
Di costo inferiore al modello da banco, questo dispositivo presenta tuttavia una minore efficacia di incisione, risultando maggiormente adatto in presenza di materiali dallo spessore ridotto e per l’esecuzione di tagli dritti e lunghi.
È un apparecchio dalla struttura fissa come quella che caratterizza la sega circolare da banco, ma nella troncatrice radiale il gruppo lama-motore si trova su un braccio snodato e sito al di sopra della superficie da lavoro. Il materiale soggetto al taglio si trova pertanto sulla predetta superficie da lavoro, e reso sicuro dalle guide, così da restare fermo, mentre la lama – che scorre su appositi binari – scende sul materiale ed esegue il taglio. Un taglio che risulta effettuato alla perfezione.
Benché abbiano importanza anche il corpo macchina ed il motore, è senza dubbio la lama il primo elemento da considerare al momento della propria scelta: fa letteralmente la differenza a livello di efficacia, in quanto deputata ad eseguire il taglio, ed importante è non solo essere forniti della giusta lama per svolgere il proprio lavoro, ma anche verificare che detta lama sia ben affilata.
Una lama di qualità sarà di fondamentale importanza per ottenere un taglio perfetto, privo di qualsivoglia “pecca”. Utile è indirizzare il proprio acquisto verso una sega circolare che preveda a corredo una seconda lama, così da assicurare una maggiore possibilità di taglio nel tempo.
Alle specifiche proprietà della lama, cioè la lega metallica ed il numero dei denti da cui essa è composta, in quanto esse influiranno sulle tipologie di materiali che la sega circolare sarà capace di tagliare, nonché sulla qualità del taglio, di maggiore o minore precisione.
Il maggior numero di modelli in commercio presenta una lama in acciaio HSS (High Speed Steel), una lama sottile, indicata per tagliare il legno, e non proprio longeva, ma che dalla sua ha il vantaggio di essere l’unica a poter essere affilata in casa. Altre tipologie di lame sono le seguenti:
- lame abrasive
- lame diamantate
- lame di precisione
- lame TCT o SRG
- lame in lega temprata
- lame dado
Indicate per tagliare metalli e materiali sintetici, hanno un rivestimento in carburi di silicio; tendono a consumarsi piuttosto rapidamente, ragion per cui non possono essere adoperate in modo intenso.
In metallo assai duro e pertanto caratterizzate da estrema solidità, si rivelano ideali per il taglio di materiali adoperati solitamente nel settore edile, quali ad esempio il cemento.
Con denti sottili, si utilizzano per effettuare quei lavori che richiedono molta precisione.
Caratterizzate da uno spessore che può essere regolato, si adoperano per realizzare incavi ed incastri.
Tipologia di lama più professionale e costosa, le lame TCT o SRG, dal rivestimento in carburi di tungsteno, si distinguono per la grande resistenza, rivelandosi ideali per il taglio del legno più duro; le lame in lega temprata, invece, presentano denti in acciaio temprati al carbonio molto vicini l’uno all’altro, e sono adibite al taglio di fogli e tubi in metallo.
La dentatura individua il numero dei denti della lama di una sega circolare.
Perché il numero dei denti caratterizzante una lama è indicatore della qualità del taglio effettuato dal dispositivo: un maggior numero di denti denoterà – a parità di diametro – un taglio più definito e preciso. Per fare un esempio, una lama fornita di un minor numero di denti sarà più adatta per un taglio grezzo e per lavorare sulle lunghezze e sulle striature del legno, mentre un taglio trasversale richiederà una lama con un numero maggiore di denti.
Indicativamente, una lama con un numero di denti sino a 24 è adatta per il taglio sgrossato del legno lungo le striature, una con un numero di denti compresi tra 28 e 40 è indicata per tagliare trasversalmente il legno, mentre una con un numero di denti da 40 a 80 è la scelta da effettuare per materiali quali lo stesso legno, la plastica, l’alluminio ed il laminato. Una lama con oltre 100 denti, infine, potrà tagliare qualunque tipologia di metallo, e senza alcuna difficoltà.
Sì, è possibile ed anche semplice: insieme alla lama di ricambio sono infatti forniti in dotazione particolari anelli riduttori, grazie ai quali la lama può essere “adattata” alle differenti lunghezze degli attacchi.
Molto, perché da esso dipende la profondità del taglio che è possibile effettuare. Mutevole a seconda del singolo modello, oscilla all’incirca tra 140 e 315 mm.
A livello indicativo, una lama di 125 mm può raggiungere una profondità di taglio massima di 3 cm in perpendicolare. Citiamo anche gli esempi di una sega da banco del settore hobbistico, con una profondità di taglio che va dai 30-35 mm dei modelli più piccoli, agli 80-100 mm, e di una sega circolare portatile, la cui profondità di taglio è compresa tra i 40 e i 90 mm, in base al singolo apparecchio ed alla sua grandezza.
Certo: incide sulla maggiore o minore precisione del taglio poiché ne stabilisce la larghezza, e dunque la quantità di materiale tolta dalla sega circolare al suo passaggio. Un maggiore spessore della lama significherà un maggior quantitativo di materiale rimosso.
Oltre a quelli perpendicolari (90°), la gran parte di apparecchi in commercio rende possibili anche quelli inclinati, grazie alla dotazione di una scala graduata tramite cui impostare e fermare l’inclinazione da dare al taglio.
Generalmente ogni sega circolare può raggiungere un’inclinazione di 45°, ma determinati prodotti, appartenenti alla fascia alta di prezzo, sono in grado di raggiungere anche 60° rispetto alla perpendicolare. Quella di realizzare tagli inclinati è una possibilità da non trascurare in sede di acquisto, perché di grande utilità ai fini del proprio lavoro.
Un ruolo senza dubbio importante, perché “determina” le prestazioni in generale del dispositivo in oggetto sui diversi tipi di materiali. Intervengono, in questa considerazione, la potenza, i giri erogabili al minuto, e la tipologia di alimentazione, a corrente elettrica oppure a batteria.
Perché una maggiore potenza significa maggiori performance dell’apparecchio, dunque la capacità di far fronte a materiali di maggiore durezza. Una potenza elevata, inoltre, permette di non doversi fermare durante il lavoro per il rischio di surriscaldamento del dispositivo, così come assicura un maggiore risparmio economico, perché consente di non sciupare inutilmente corrente elettrica.
Premesse le migliori prestazioni offerte da una sega circolare con alimentazione a corrente – in virtù di una maggiore potenza rispetto a quella con alimentazione a batteria – generalmente il maggior numero di apparecchi sul mercato ha una potenza compresa tra 500 e 2000 W.
Solitamente compreso tra i 3000 e gli 8000, è strettamente correlato anche alle dimensioni della lama.
Perché influisce sulla pulizia del materiale tagliato e sulla precisione del taglio: una maggiore potenza del motore significherà più stabilità e più giri al minuto eseguibili dalla sega circolare, così da assicurare alte prestazioni.
È solitamente compreso tra 10,8 e 18 V, fatti salvi i dispositivi professionali, che presentano una doppia batteria da 18 V, raggiungendo pertanto i 36 V. Si sottolinea che nel caso delle seghe circolari alimentate a batteria (in genere quelle di precisione, indicate per lavorare il legno), la potenza si misura in base al voltaggio della batteria stessa.
A parte il materiale della lama (il più importante, per il quale rimandiamo alla faq di competenza), è previsto il metallo – come ad esempio l’alluminio pressofuso – per carter, scarpetta e protezione mobile, mentre il rivestimento in plastica caratterizza il motore e le impugnature.
Per la maggior parte a corredo dell’apparecchio, o in determinati casi “propri” esclusivamente dei modelli più costosi, gli accessori hanno un loro “perché”, in quanto senza dubbio agevolano il lavoro da svolgere. Come è facilmente intuibile, un maggior numero di accessori in dotazione comporterà un costo più elevato.
Bisogna distinguere tra gli accessori più frequenti, contemplati da tutte le seghe circolari, e quelli invece appannaggio degli apparecchi di fascia alta.
Sono la protezione lama, il coltello divisore, la scarpetta, la regolazione profondità di taglio, la regolazione inclinazione del taglio, la battuta parallela, e il pattino guida.
Sono entrambe protezioni per la lama. In particolare, per quanto concerne la prima, si sottolinea che la parte superiore della lama è coperta da un carter fisso, mentre una protezione aggiuntiva, mobile a scomparsa, è prevista per la parte della lama che va a fondo nel materiale soggetto al taglio. Ulteriore protezione per la lama, il coltello divisore consente di effettuare il taglio in modo dritto senza che la parte già tagliata possa fungere da impedimento all’operazione.
Particolarmente utile per chi non acquisterà una sega circolare da banco, è una slitta metallica tramite cui poggiare agevolmente il dispositivo sul piano da lavoro e farlo scorrere per la lunghezza della guida di taglio senza alcuno sbalzo.
È uno strumento che consente di selezionare la misura del taglio e di eseguirlo in maniera lineare.
La regolazione profondità di taglio – come facilmente intuibile dal nome stesso – è un accessorio tramite cui regolare la profondità di taglio, tenendo in considerazione lo spessore del materiale e la lavorazione relativa. La regolazione inclinazione del taglio, invece, grazie ad una scala graduata, permette di effettuare una regolazione dell’inclinazione da dare al taglio, da 0° (perpendicolare) a 45°, o anche a 60°, nei dispositivi all’avanguardia.
Regolato per stabilire con esattezza la distanza dal bordo preso a riferimento, è un accessorio che consente di “ridefinire” il materiale da tagliare lungo i bordi, per un taglio più dritto e preciso.
Gli accessori meno frequenti, riscontrabili nei dispositivi di fascia alta, sono i seguenti:
- guida laser, ossia un laser che irradia lungo la linea di taglio una linea rossa molto chiara;
- soffiatrucioli, ventola che manda via polvere e trucioli dal piano davanti alla lama, per rendere maggiormente agevole il taglio;
- binari, accessorio a corredo di determinate seghe circolari, da fissare sulla superficie da tagliare e tramite cui eseguire un taglio dritto.
Se adoperata con “leggerezza” o non adeguatamente, la sega circolare può rivelarsi estremamente pericolosa: ciò spiega la presenza di consoni dispositivi di sicurezza su tutti i dispositivi di questa tipologia. Tra questi, l’impugnatura a due mani permette di dare stabilità all’apparecchio durante le operazioni di taglio del materiale, mentre un’accensione con apposito tasto di sicurezza impedirà che l’apparecchio stesso si azioni in maniera automatica. Da citare un carter fisso, previsto quale protezione per la parte superiore della lama – per evitare che residui del taglio si sparpaglino nell’aria – e un copri-lama per non incorrere nel rischio di eventuali tagli. Ma di estremo rilievo sono anche i guanti e la visiera coprente l’intero viso.
Con il termine praticità d’uso si intendono tutte quelle caratteristiche che migliorano la comodità dell’uso stesso, specie se si considera che la sega circolare si adopera anche per lunghe sessioni lavorative.
Innanzitutto alle impugnature ergonomiche e fornite di un rivestimento morbido ed antiscivolo, nonché antisudore; ma anche all’attacco per un aspiratore esterno presente sul carter della lama, così da aspirare il “grosso” di polvere e trucioli direttamente tramite detto aspiratore. Una valigetta rigida per il trasporto, infine, si rivelerà un utile “quid plus” per coloro i quali si trovano nella necessità di spostare di frequente l’apparecchio, oppure desiderano semplicemente che sia riposto con cura e ordine.
Sì, ed è da valutare soprattutto ai fini della mole di lavoro che si ritiene di eseguire.
Orientativamente, il peso di una sega circolare è di 2-3 kg per i dispositivi a lama piccola, da 125 mm, e di 4-6 kg per quelli da 160 e 185 mm. Si sottolinea che il fattore peso è dipendente dalla tipologia di alimentazione dell’apparecchio, così come dalle dimensioni del corpo macchina e da quelle della lama.
Premesso che bisogna intervenire a dispositivo spento, la pulizia della sega circolare va eseguita al termine di ogni utilizzo dell’apparecchio, partendo dall’eliminazione dei trucioli prodotti durante il taglio del materiale: si può provvedere, al riguardo, dapprima con una spazzola o un pennello, e poi con un potente aspiratore, fornito di un beccuccio stretto a sufficienza per introdursi negli spazi più piccoli.
Da effettuare poi la lubrificazione delle parti mobili, e quella delle parti interne alla struttura, se la struttura stessa lo permette. Una periodica apertura dell’apparecchio, infine, è richiesta tenendo conto di quella che è la frequenza di utilizzo: si procede, al riguardo, “rovesciando” la sega circolare e privandola del pianale, aspirando l’interno.
A livello indicativo, i costi di una sega circolare – diversi a seconda delle specifiche caratteristiche di ogni singolo modello – possono essere collocati in tre fasce, a partire da quella più bassa (inferiore ad Euro 100), per giungere poi a quella più alta (maggiore di 200-250 Euro). Ciascun utente veicolerà la propria scelta tenendo in considerazione i bisogni personali e l’intensità dell’uso dell’apparecchio.
Le maggiori aziende produttrici di seghe circolari sono Bosh, Festool, DeWalt e Makita, ma sono da segnalare anche altri brand, come Einhell, Black & Decker, TECCPO, Tacklife.
Una sega circolare può essere acquistata nei negozi specializzati in attrezzature per l’edilizia, in quelli di utensili e di fai da te e bricolage, così come online.